Qualche anno fa erano in pochi a scegliere di mangiare prodotti biologici. Oggi invece è un mercato in piena espansione: dal 2006 al 2009, le aziende biologiche sono quasi raddoppiate, in tutta Italia. Il biologico sviluppa un giro di affari stimato intorno ai 3 miliardi di euro, con una concentrazione localizzata nel Nord-Ovest.
La crescita è legata alla generazione dei “nuovi consumatori”, abituati a leggere le etichette dei prodotti. Non si tratta solo di un vezzo, né di una moda. È stata, piuttosto, una necessità: scandali alimentari come quelli della “mucca pazza” e delle “mozzarelle blu” hanno obbligato i consumatori ad informarsi su ciò che comprano. E, spesso, il mercato biologico è una garanzia di sicurezza.
In realtà, il biologico non è certo una novità. Prima del boom dell'industria petrolchimica ogni coltura era biologica. Ieri come oggi le persone cercano uno stile di vita sano: niente concimi, diserbanti e insetticidi, sia perché inquinano la terra e le falde acquifere, sia perché non fanno bene all'organismo umano. Nel biologico la crescita delle piante viene sostenuta con prodotti organici (come il letame, il compost) o tecniche appropriate, e gli insetti nocivi vengono debellati con meccanismi di difesa naturali (come zolfo, rame, lancio di insetti utili predatori dei parassiti, la consociazione di piante diverse).
In Italia gli alimenti biologici che hanno subito un incremento di vendite sono: l'ortofrutta fresca in generale, i prodotti lattiero-caseari e quelli per la prima colazione, ma anche le bevande (succhi di frutta, vino), le uova, il miele, il pane e i suoi sostituti, i salumi. Dopo il calo del 2009, hanno recuperato terreno anche i prodotti del comparto lattiero caseari, quelli per la prima colazione e per l'infanzia, oltre al consumo di pasta, riso e olii.
A confermare questi dati è l'Ismea, l'Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare, che rileva come nei primi quattro mesi del 2011 sia emersa una crescita della spesa bio dell'11,5% rispetto allo stesso periodo del 2010 e conferma il trend positivo anche per i primi mesi del 2012, con un aumento della domanda soprattutto nel comparto degli oli extravergini e della carne fresca, mentre più contenuto è l'incremento per i cereali trasformati ed i prodotti lattiero caseari
C'è poi una fetta di consumatori che viene attirata verso il biologico da prodotti più esotici, come il tofu, il seitan, le alghe giapponesi ed il cous cous. C'è chi acquista pasta di farro o di kamut a causa di diete particolari o intolleranze alimentari. Qualunque sia il motivo per cui si preferisce il biologico, l'importante è continuare a leggere bene le etichette e conoscere le principali certificazioni.
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