Un’idea che, a tutt’oggi, non trova eguali in tutta Italia.
Di GAS ce ne sono di tantissimi tipi per tantissimi prodotti (da quelli alimentari a quelli di forniture energetiche passando per gli acquisti di pannelli fotovoltaici) ma a nessuno era venuto in mente di applicare la stessa strategia per comprare casa.
Musso, libero professionista e componente del consiglio di amministrazione dell’Atc, gli aspetti dell’edilizia e della sua crisi li conosce bene e da entrambi i fronti: quello della gente che vorrebbe comprare casa e quello dei costruttori che negli ultimi 5 anni si sono ritrovati sul groppone case e alloggi invenduti. All’inizio di quest’anno, il Gruppo Costruttori Edili della provincia di Asti aveva fatto un conto di circa 3 mila abitazioni vuote che non riuscivano a trovare collocazione sul mercato. «Qui nessuno vuole sostituirsi a nessuno -è la premessa di Musso- Ho solo fatto un ragionamento applicando una elementare regola di mercato a questi tempi di crisi. Con il GAS immobiliare, si possono aggregare singoli soggetti (persone fisiche, non società o altro) interessati a comprare casa che, insieme, possono fare offerte di acquisto, o meglio “proposte di acquisto collettive” ai costruttori che vogliano vendere case ed alloggi.
I primi ne ricaveranno un vantaggioso sconto dato dall’accresciuto potere contrattuale derivato dal numero di acquirenti, i secondi otterranno una boccata d’ossigeno con liquidità da usare in azienda per traghettare l’attività verso tempi migliori. Ci guadagnano tutti». Un altro vantaggio degli acquisti collettivi di immobili deriva anche da una maggiore forza nei confronti delle banche che devono erogare i mutui: intanto acquistando in tanti si spunta un prezzo migliore e serve una minor cifra in prestito e poi, nel caso in cui tutti chiedessero il mutuo allo stesso istituto si potrebbero strappare condizioni più favorevoli. Di pronto non c’è ancora nulla, solo il nome “GASI Asti” registrato alla rete nazionale dei gruppi di acquisto solidali.
«Io lancio l’idea -spiega Musso- ma il resto deve essere costruito e condiviso con tutte le persone che ci credono come me e siano realmente interessate. Qui non si tratta di costituire associazioni o altro nè di versare quote o altro denaro. Bisogna solo mettersi in contatto e creare gruppi omogenei di persone interessate agli stessi obiettivi immobiliari.
"di Daniela Peira"
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